Speaker professionale: le 4 caratteristiche che fanno la differenza!

Voice Casting Preludio

Il teatro non è il paese della realtà: ci sono alberi di cartone, palazzi di tela, un cielo di cartapesta, diamanti di vetro, oro di carta stagnola, il rosso sulla guancia, un sole che esce da sotto terra. Ma è il paese del vero: ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco.
(Victor Hugo)

Chi non è affascinato dal magico mondo del doppiaggio, della pubblicità o della radio? In tutti e 3 gli ambiti il ruolo centrale di protagonista della voce è in mano allo “speaker“.
Ma, parlando con i non addetti ai lavori, alcune domande sorgono spesso spontanee:

  • qual è la differenza tra “speakeraggio” e “doppiaggio“?
  • E questa differenza come si riflette sulla figura dello speaker?
  • Quali qualità deve possedere per essere uno speaker “certificato” da Preludio o dalle strutture di post produzione audio che operano nel settore?

SPEAKERAGGIO e DOPPIAGGIO

La differenza è molto semplice: il doppiaggio è in genere strettamente connesso con le immagini e molto spesso necessita di una attività di traduzione e adattamento del testo per consentire una sincronizzazione sul labiale.

Lo speakeraggio invece è in genere indipendente dalle immagini, anche se a volte deve rispettarne i tempi. Un sinonimo molto usato è “voice over“, cioè la registrazione di una voce fuori campo.

SPEAKER e DOPPIATORE

In genere quindi lo speaker si occupa di dar voce alla Comunicazione, mentre il doppiatore opera più strettamente in campo cinematografico e televisivo, con alcune eccezioni che vediamo qui sotto.

Ad esempio questi potrebbero essere alcuni contenuti di Comunicazione bisognosi della voce di uno speaker:

Il doppiatore invece è richiesto per queste produzioni:

Inoltre sia il doppiatore che lo speaker dalle spiccate capacità interpretative, possono essere coinvolti in progetti non necessariamente collegati alle immagini come ad esempio:

Mentre il doppiatore può essere anche speaker, non sempre lo speaker è un doppiatore. Considerazione questa che ci porta subito al punto seguente.

LE 4 QUALITÅ

Quali sono di fatto le differenze tra uno speaker e un doppiatore e quali qualità devono possedere?

Anzitutto la differenza sostanziale tra le due figure è nella formazione: il doppiatore è, prima di tutto, un vero e proprio attore o, quantomeno, un professionista che ha alle sue spalle una formazione teatrale.

Ciò non toglie che anche uno speaker professionista provenga da un percorso di recitazione analogo, creando così figure intermedie particolarmente eclettiche.

In un prossimo post vedremo come ci si può avvicinare alla professione dello speaker e del doppiatore.

Sia lo speaker che il doppiatore, per poter esercitare efficacemente la propria professione, devono possedere 4 fondamentali qualità:

  • Timbro di voce
  • Capacità interpretativa
  • Dizione
  • No difetti logopedia

1 TIMBRO DI VOCE

Il timbro di voce è quello che distingue in primis uno speaker / doppiatore dall’altro. Sia in ambito pubblicitario che in quello televisivo la voce viene scelta o in rapporto al target che si vuole raggiungere oppure in rapporto al personaggio per i quali si viene chiamati a doppiare.

Ad esempio in Pubblicità si parte da una prima valutazione:

  • voce maschile
  • voce femminile

In secondo luogo è importante considerare il target di riferimento:

  • voce giovane
  • voce matura

Ecco alcuni esempi:
voci giovani
voci mature

Infine potrebbe essere importante, per la propria comunicazione, definire il colore della voce più efficace:

  • voce chiara
  • voce profonda / calda

Ecco alcuni esempi:
voci chiare
voci scure

Abbiamo così definito i 3 elementi principali che contraddistinguono il timbro di voce: genere, età, colore.

Ogni speaker / doppiatore, poi avrà un timbro tutto suo che gli consentirà di essere unico e di essere riconosciuto tra mille!

2 CAPACITÅ INTERPRETATIVA

La capacità interpretativa è fondamentale per tutte quelle produzioni, sia slegate dalle immagini che ad esse connesse, per le quali è richiesta appunto una interpretazione.

Ad esempio nei Radio Comunicati o negli Spot Pubblicitari è richiesta una notevole capacità interpretativa per entrare nei personaggi e riuscire così a trasmettere in modo efficace il messaggio.

La capacità interpretativa consente, ad esempio, di apportare il giusto tono:

  • evocativo
  • allegro
  • simpatico
  • sensuale
  • malizioso
  • sbarazzino
  • spensierato

E ovviamente il tono contrario quando dovesse essere richiesto.

Una capacità interpretativa particolarmente spiccata è quella che consente, ad esempio, di offrire differenti sfumature in un breve lasso di tempo riuscendo a cogliere istantaneamente le indicazioni della regia o il senso logico di un testo.

Infine ogni doppiatore che si rispetti può possedere dei propri skill che in diversi casi possono rivelarsi molto utili, come ad esempio la capacità di riprodurre un dialetto, di caratterizzare la propria voce ad esempio per i cartoni animati, di cantare o di fare determinate imitazioni.

Ecco alcuni esempi di voci abili nelle caratterizzazioni:
Dialetti
Cartoni animati
Imitazioni

La capacità interpretativa è, in ogni caso, sicuramente il frutto di anni di lavoro e di una formazione che è partita dalla recitazione e, in qualche modo, si è sviluppata attraverso il cinema, il teatro, la televisione e la diretta esperienza in Studio.

3 DIZIONE

Per tanti anni la radio e la televisione italiana hanno contribuito all’unificazione del Paese anche attraverso l’utilizzo della lingua comune, caratterizzata dalla dizione corretta. Nessuno speaker aveva alcuna speranza di essere assunto in RAI, senza il requisito della dizione perfetta.

Sulla scrivania della Regia di Preludio campeggia ancora oggi, in bella evidenza, il DOP, il famoso dizionario di ortografia e pronunzia, pronto a risolvere qualsiasi dubbio in merito alla corretta pronuncia di una parola.

Ai giorni odierni la dizione è sempre meno considerata, ad esempio nella musica: le canzoni di oggi quasi volutamente tendono ad esasperare la cadenza regionale.

Tuttavia per uno spot o una comunicazione istituzionale è fondamentale aver seguito un corso di dizione ed avere piena padronanza della corretta pronuncia.

4 LOGOPEDIA

Infine ogni speaker / doppiatore non deve avere difetti nella voce, salvo per quelle circostanze in cui un difetto può essere valutato come una distinzione, come ad esempio per l’erre moscia.

  • esse sifula
  • erre moscia
  • disfonia
  • balbuzie

CONCLUSIONI

L’universo degli speaker e doppiatori è in ogni caso molto diversificato.
Preludio si occupa di speakeraggio a Milano e di post produzione audio da più di 20 anni: conosce uno ad uno le qualità dei propri speaker certificati (http://voicecasting.preludio.it) ed è sempre in grado di suggerire, nel proprio casting voci, le voci giuste in rapporto al target, al tipo di testo, alle capacità interpretative che vengono richieste. Ciò con l’obiettivo preciso di offrire ai clienti una consulenza professionale mirata per produrre progetti efficaci.

Se poi al momento della registrazione, oltre alle 4 qualità di cui sopra, la/lo speaker / doppiatore è pure simpatica/o…. tanto di guadagnato! 🙂

© 2019 Andrea Thomas Gambetti– riproduzione vietata, tutti i diritti riservati – andrea@preludio.it